Ma quale Lonely Planet, noi abbiamo Tiziano Terzani!

Uno degli scrittori che amo di più è il compianto Tiziano Terzani. Ok, d'accordo, ora forse è un po' inflazionato, ma non si può negare il suo talento. Lo ammiro molto sia come scrittore sia come uomo; non l'ho mai conosciuto, magari era una persona orribile, ma se in questo caso le apparenze non ingannano doveva essere una di quelle personalità fuori dal comune, dotate di un'intelligenza e di una sensibilità rare che gli hanno permesso di condurre una vita speciale. Che invidia per tutti i posti che ha visto, per tutta la gente che ha conosciuto, per tutte le esperienze che ha vissuto! Ma si sa, i libri, gli scritti sono come dei testamenti spirituali, e noi oggi stando seduti sul nostro divano Ikea abbiamo la possibilità di condividere il suo pensiero e di essere partecipi delle sue avventure.
Lo stile è di quel genere che adoro: chiaro e semplice ma al tempo stesso comunicativo, ogni volta ho l'impressione di percorrere l'Asia o la Russia insieme allo scrittore passo passo. Il titolo del post non è casuale: chi ha bisogno delle classiche guide quando in un libro di Terzani possiamo trovare la vera India, il vero Laos, il mondo genuino e incontaminato visto con gli occhi di chi è viaggiatore e non turista?
Il volume che più ho apprezzato è Un indovino mi disse, il racconto di un anno da corrispondente in Asia senza mai prendere l'aereo e andando a trovare in ogni regione un indovino. Per gli amanti dei viaggi, una tappa letteraria forzata! Molto interessante anche Lettere contro la guerra, un'opinione coraggiosa, controcorrente e a mio parere lucida e corretta sul mondo dell'Islam.
Di recente è poi uscito il film La fine è il mio inizio, tratto dall'omonimo libro. Bello, ma quanto piangere!
Un'ultima breve parentesi prima di chiudere: forse alcuni di voi ricorderanno che un po' di tempo fa avevo scritto QUESTA recensione su A piedi nudi sulla terra, il libro di Folco Terzani, che credo abbia ancora da lavorare se vuole raggiungere il livello del padre. In breve, Folco ha intervistato un fattone italiano (Cesare) che dopo un po' di tempo speso in India ha deciso di diventare un baba. Ve ne riparlo ora perchè dopo avervi detto la mia opinione sono andata a leggermi alcune altre recensioni amatoriali, e la maggior parte era negativa. Secondo me Baba Cesare è un personaggio che può o meno suscitare simpatia (è a dir poco irresponsabile e a tratti menefreghista ed egoista, e non nego che sembri un gran cazzaro), ma il percorso narrato resta comunque interessante, originale e, a prescindere dal giudizio sul protagonista, con alcuni spunti di riflessione intelligenti. Tutto questo solo per dire che attendo di sapere la vostra opinione su entrambi i Terzani :)