Stamane era il Giorno del Giudizio (in tutti i sensi): il terribile esame di Letteratura Spagnola mi attendeva a braccia aperte, secondo in quanto a spiacevolezza solo all'esame della prostata (che peraltro non ho...ma non si sa mai, meglio specificare di questi tempi!). Dopo sei giorni di studio-all'-ultimo-minuto-tanto-lo-provo-come-va-va, ieri notte finalmente vado a coricarmi verso l'una con la morte nel cuore e il vuoto nel cervello (per la serie "scimmie che saltano nella testa di Homer"). Ah, finalmente un po' di riposo capace magari di risanare le mie stremate membra!
Ma poteva forse andare tutto per il verso giusto? Potevo io, ignorante studentessa cazzeggiatrice, concedermi un immeritato sonno ristoratore?? Ecco, avete indovinato, no! La furia di Zeus non ha infatti tardato ad abbattersi su di me.
Dopo nemmeno dieci minuti, sento provenire da non so quale edificio di Piazza del Crimine (amabile soprannome dato alla deliziosa piazzetta genovese sotto casa, famosa per la movida notturna e le attività commerciali di pregio quali la focacceria " da Ramona", nota per i deliziosi tranci di strutto con un pizzico di focaccia, e il Bar Marika, ritrovo di giovinastri sfaccendati che probabilmente paga l'Istituto d'Igiene per poter restare aperto) dei lamenti strazianti e prolungati. Insomma, qualcuno stava piangendo a calde lacrime e urlando parole incomprensibili! Apro la finestra, spio attraverso le veneziane (il mio buonsenso - o la mia vigliaccheria che dir si voglia - mi impedisce di sporgermi per bene come la mia vena pettegola suggerirebbe) e... SBABAM!! Davanti alla focacceria, ecco stazionare immobile un luccicante carro funebre!! Bello eh, non c'è che dire, tutto nuovo e sfavillante, però...insomma, era l'inequivocabile segnale celeste di non presentarmi all'esame per evitare di regalare mezz'ora di grasse risate al prof. durante la correzione del compito. Continuando a toccarmi immaginari attributi, torno nel mio letto di dolore pensando con mestizia alla sveglia puntata alle 6.00 per lo stud...ehm...ripassone finale.
Ore 04.30. Ormai ridotta a un bozzo unico, mi sveglio con la certezza che se non altro qualcuno che mi apprezza esiste: le zanzare. Le bastarde si muovono agilmente, prendendosi gioco della mia cecità e venendo a ronzarmi nell'orecchio per poi saettare in remoti angoli della stanza. Come se non bastasse, tutto intorno è un fiorire di rumori sospetti: scricchiolii, strani botti, suoni simili a passi...riuscirò ad arrivare viva all'alba?
Finalmente, dopo una rivitalizzante dormita di quattro ore, il suono della sveglia. Con passo strascicato mi avvio verso il bagno per svuotare la vescica appesantita dalle emozioni della notte e lavarmi con un dito. Torno in camera e mi siedo alla scrivania.
Guardo gli schemi.
Gli schemi mi guardano.
Alla fine, abbasso lo sguardo e mi appresto sconfitta a cercare di salvare quel po'di dignità rimasta inculcando a forza nozioni a casaccio nella mia mente impigrita dall'ozio estivo (come se già di norma fosse brillante -.-).
Un'oretta prima dell' esame mi avvio verso la Selva Oscura (la facoltà di Lingue) per sapere dove si terrà l'esecuzione. Saluto il pingue bidello:
IO - Salve (finto entusiasmo più sorriso ipocrita)! Devo fare l'esame di Letteratura Spagnola, in che aula devo andare?
CARONTE - Come in che aula deve andare?
IO - Eh, cioè, sa dove si terrà l'esame?
C. - E io come faccio a saperlo?
IO - No perchè sul sito non c'è scritto nulla...
C. - Ah, non lo so io! Guardi che c'è scritto sul sito!
IO - No, no, son sicura, sul sito non c'è nulla.
C. - Ma no, c'è scritto sul sito!
IO - Ma no che non c'è scritto (sudori freddi)!
C. - Ma è sicura?
IO - Ma si!
C. - Ah boh...
IO - Vabbè grazie, chiedo da un'altra parte, arrivederci!
Dopo mezz'ora passata a rigirarmi i pollici, finalmente i più efficienti bidelli del Polo Didattico, che hanno sostenuto un durissimo allenamento di tre anni e conseguito una laurea in Psicologia dell'Adolescente per sapere come reagire a situazioni di estremo allarme come questa, mi concedono a monosillabi l'informazione desiderata. Step one, completed! Livello successivo!
Arrivata in aula, mi siedo e mi scopro presto in mezzo a un ambiente rassicurante: delle tre persone intorno a me due sono pluribocciate, la terza si ritira dopo due minuti. Abbasso lo sguardo sul mio diabolico foglio: dieci domande a crocette (ma che razza di esame è??) e una aperta. Dai, dai, magari queste sono facili! Prima domanda: evito di riportare le imprecazioni. Seconda domanda: eh? Come?? Chi sarebbe il tipo in questione?? Vi risparmio la penosa descrizione del resto, potete già immaginare. Conscia del fatto che se le crocette van da schifo nemmeno una risposta aperta da Nobel riuscirà a salvarmi, due ore dopo io e la mia pelle lucida consegniamo e usciamo.
Ma sì, forse un giretto in the city mi risolleverà l'umore! Come una barbona (borsa più maglioncino più sacchettone della Coop per metterci la spesa) mi aggiro stremata per i carrugi (o carruggi?? Mah!); nemmeno la mendicante zoppa di San Lorenzo e i piccioni osano avvicinarsi nonostante sventoli a destra e a manca un trancio di focaccia alle cipolle (sì, lo so cosa state pensando: 1) sono drogata di focaccia 2) forse è per colpa delle cipolle che nessuno mi si avvicina. Be', avete ragione in entrambi i casi).
Improvvisamente, un bagliore di luce all'orizzonte: Kiko! Rossettonuovorossoscurochedesiderodatanto (almeno tre giorni)! Baldanzosa mi avvio e faccio il mio sporco lavoro, solo per scoprire appena arrivata a casa che...vabbè, lasciamo stare, vi metterò la review. Tanto avrete già capito che il rossetto faceva schifo, no?
Pomeriggio: vegetazione sul divano, diligentemente coperto dal sudario fornito dalla mia compagna di stanza. Le radici che sto mettendo attirano piccoli animali del sottobosco, muschi e licheni cominciano a crescere. Improvvisamente, il campanello mi riscuote dall'apatia: evviva, il mio SuperBoyfriend!
All'ora di cena, la genialata: McDonald's take away! Seeeeeee, CIBBBBBO!!! Vespamuniti ci fiondiamo nel covo nel pagliaccio Ronald e tra le lacrime di gioia ordiniamo due menù e un panino nuovo da provare. Come ogni coscienzioso cittadino, paghiamo diligentemente il nostro bottino. Sfrecciando tra tamarri in macchina e fashion businessmen incravattati arriviamo a casa, sfondiamo la porta con un calcio alla Chuck Norris e laceriamo il sacchetto di carta. "Amore, tieni! Il tuo, il mio, le patate, e..."... mi sento male. Il nuovo panino col 25% in più di colesterolo manca. Non so se sia peggio questo o l'esame. Siamo stati turlupinati, raggirati, truffati e ingannati da quel pagliaccio di merda. Io al McDonald's non ci vado più. Almeno, non a quello in Via XX.
E con questo chiudo.
Il diabolico pagliaccio Ronald McDonald. Arrivato al vertice della pregiata catena gastronomica grazie a favori sessuali, è attualmente indagato per satanismo.
sembro maleducata e insensibile se dico che mi sto rotolando dal ridere? :P
ReplyDeleteanzi, è un complimento :P
ReplyDeleteCiao
ReplyDeletefavoloso ed ironico post, sempre un piacere leggerti, mi spiace per l'esame. La focaccia con le cipolle l'adoro, o meglio adoro tutti i tipi di focaccia genovese quando ero piccola avevo la fortuna di andare a fare le vacanze a Sestri Levante e la focaccia era un must nei miei pomeriggi baci buoan serata Alex
Ciao Alex! Grazie mille :) Io vivrei per la focaccia alle cipolle...è così...non so nemmeno come descriverla, mi commuovo al solo pensiero :P
ReplyDeleteMaledetto pagliaccio truffaldino!
ReplyDeleteComunque, cara, anche tu a sfiga non ti risparmi proprio, eh? Complimenti! Anche se forse dovrei dire "coraggio, sorella"!
Compagne di sfiga!! Ridiamo x non piangere va :):)
ReplyDeleteBabbabia che sfigaaa! :) Dai, guarda la cosa positiva, ne hai ricavato un bel post! :) Spero tanto di non doverne scrivere uno simile tra una settimana...
ReplyDeleteSe non ho altro ho fatto sorridere (spero) qualcuno :) In bocca al lupo x l'esame!!
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