Monday, January 7, 2013
"Il naso", "Il cappotto", "Memorie di un folle" - Nikolaj Vasil'evic Gogol'
Ho adorato, veramente adorato, questi tre racconti: Gogol' riesce a descrivere ogni vicenda con un'ironia incredibile, a lanciare frecciatine alla società ottocentesca in un quadro anomalo, grottesco, dove i protagonisti sono portati all'esasperazione. Il bersaglio è in particolar modo l'universo dei funzionari, del potere: sono ridicolizzati, scherniti e l'ipocrisia è svelata.
"Il naso" racconta l'assurda vicenda non-sense di un facoltoso burocrate di San Pietroburgo che un mattino si sveglia senza naso e parte alla ricerca dell'appendice mancante.
Come dice l'autore, che più volte durante la narrazione si rivolge direttamente al lettore e lo coinvolge, "la cosa più strana, più inverosimile è che uno scrittore possa dedicarsi a simili argomenti: questo è davvero incomprensibile, in primo luogo perchè non ne viene alcun vantaggio alla nazione e in secondo luogo...ma anche in secondo luogo non ne viene alcun vantaggio". Una dichiarazione di disimpegno, dunque, ma la lettura è in ogni caso gustosissima e divertente.
Ne "Il cappotto" l'attenzione si sposta sugli umili, ma pur sempre umili che stanno a contatto con l'alto mondo ministeriale, descritto ancora una volta con un certo sprezzo (come il direttore generale che prova davanti allo specchio frasi ad effetto per impressionare gli interlocutori).
Seppure faccia parte di un ceto sociale inferiore, anche il povero Akakij Akakievic, che si affanna per mesi per comprarsi un cappotto del quale viene subito derubato, non viene risparmiato da Gogol': è un personaggio demolito, deriso, insomma, un povero sfigato (vi sembrava una recensione troppo seria, eh!) che nel lettore provoca più sorrisi che compassione.
Di nuovo, e più volte, l'autore si pone come anti-scrittore, negligente e poco interessato a ciò che un narratore di tutto rispetto dovrebbe fare ("lo sa Dio a chi andarono quelle povere cose nè lo sa l'autore di questo racconto che non si è preso l'incomodo di informarsi", "potrei fermarmi qui e non dire altro di questo sarto, ma dato che è usanza degli scrittori presentare il carattere di ogni personaggio, mi vedo costretto a delinearne la figura").
In "Memorie di un folle" Gogol' si immedesima in un matto che crede di essere il re di Spagna: una storia simpaticissima e molto scorrevole.
Sono curiosa di sapere le vostre impressioni!
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non ho letto nulla di Gogol (e dire che sono una che legge tanto!!!) quindi devo correre ai ripari: mi hai intrigata con il racconto de Il Cappotto... ti farò sapere :P
ReplyDeleteOh che bello, sono molto contenta :D Poi dimmi tutto!
DeleteIl naso forse è il mio preferito, ma tutti i racconti di Pietroburgo meritano di essere letti:)
ReplyDeleteSicuramente leggerò dell'altro :)
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