- Prego, prego, lo faccia entrare! Buongiorno! Si accomodi pure, si sieda!
- Grazie, signor direttore! E' un onore per me poter comparire sulla sua rivista...
- Sono io a doverla ringraziare, signor Hony! Tutti dovrebbero avere il diritto di raccontare episodi simili, e i lettori hanno il dovere di ascoltare. Si sente a suo agio? Possiamo cominciare l'intervista?
- Sì. Sì, non sarà semplice ma....so che devo farlo. In tanti sono nella mia situazione, e se quest'articolo potrà aiutare anche un singolo collega ad uscirne fuori, allora ne sarà valsa la pena.
- Comprendo, comprendo...ma non si preoccupi, è venuto nel posto giusto. Se si ricorda qualche tempo fa abbiamo pubblicato in prima pagina anche la STORIA DI ROSS...certo, in quel caso si trattava di un carnefice, seppur redento, il signore aveva appena finito il suo ciclo di sedute psicoanalitiche, ma capirà come per la nostra testata tematiche del genere siano molto importanti.
Bene, iniziamo. Lei è venuto qui per parlarci della vicenda di molestie sul lavoro che la riguarda, è esatto?
- Sì, è così. Molestie fisiche, sessuali, che ovviamente non hanno potuto non ripercuotersi sulla mia psiche.
- Certo, chiaramente. Non entra in gioco semplicemente un singolo fattore in questi casi. Quando è cominciato tutto?
- Ecco, come prima cosa devo precisare che il mio intelletto è incredibilmente sviluppato. Il mio cervello è come...come un computer in miniatura. A vedermi non si direbbe, sono così piccolo e gracile...eppure è la verità. Il mio QI straordinario, una volta terminati con successo gli studi presso il Centro di Ricerca di Alta Tecnologia, mi ha permesso di trovare rapidamente un primo impiego dignitoso: ero l'assistente di una manager di successo nell'ambito informatico.
- Una capa, quindi. Solitamente invece sono gli uomini a essere denunciati in situazioni analoghe.
- Già. In questo settore è raro trovare delle donne in posizioni di comando, quindi immaginavo fosse una persona molto capace e rispettabile.
- E invece si sbagliava...
- Oh, altrochè se mi sbagliavo! Non sono mai stato tanto in errore in vita mia!
- E l'ha capito subito?
- Fin troppo presto, dopo alcuni giorni. All'inizio lei era davvero...delicata. Mi trattava come se fossi fatto di vetro, se aveva bisogno mi sfiorava appena. Sembrava avesse paura di rovinarmi. Però non ero turbato, anzi, mi faceva piacere che non si ponesse in modo superiore con un suo sottoposto. Ma quando ha capito che non ero così fragile come apparivo, allora ha smesso di trattenersi.
- Può spiegarsi meglio?
- Be', è imbarazzante ma...suppongo di non potermi tirare indietro. Mi perdoni il linguaggio poco forbito, ma il modo migliore per descrivere il tutto è dire che mi...palpava. Mi afferrava e poi toccava senza ritegno.
- E lei non si tirava indietro?
- Certo, ci ho provato, ma lei minacciava di licenziarmi. Non potevo permettermelo, ero appena uscito dal Centro di Ricerca; ero squattrinato, non avevo un dollaro.
- Quanto sono durate le molestie?
- Circa sei, sette mesi. Poi, un giorno ho visto il mio riflesso sulla superficie di un tavolo di vetro e mi sono detto "mio Dio, guarda come ti sei ridotto!". Lì ho deciso che era giunto il momento di cambiare. Ho fatto una telefonata, e due minuti dopo i poliziotti erano nello studio della manager.
- Come si sente adesso? E' tutto finito? Può considerarsi finalmente libero?
- Non ancora. E' in corso un'indagine; sa come vanno le cose, la si tirerà per le lunghe. Ma io ho fiducia, fiducia che tutto questo passi, fiducia che presto mi lascerò questo periodo buio alle spalle.
- Glielo auguro di cuore, signor Hony. E penso veramente che quest'intervista l'aiuterà. La ringrazio ancora a nome mio e di tutta la redazione per averci concesso queste parole.
- Grazie a lei. Allora aspetto la sua telefonata per sapere la data di pubblicazione...
- Assolutamente, assolutamente. Arrivederci.
- A risentirci, e...speriamo che si arrivi ad un punto di svolta!
Ma, dopo avergli stretto la mano, Hony sente le dita del direttore scivolare leggere lungo la sua schiena.
Avrà mai fine il calvario di questo onesto cittadino?
Una foto del signor Hony tratta dai fascicoli del caso.
Post dedicato al mio Mana :) <3
Ma anche no:)
ReplyDeleteCome, stai dalla parte del carnefice??
DeleteMa lui è fatto per essere toccato. Se non lo toccassi, non saprebbe come fare le cose....
DeleteCensored!
DeletePovero Hony hahahahahaha
ReplyDeleteDrama è una cosa seria, non c'è nulla da ridere!
DeleteBuahaha povero cittadino Hony, palpato da tutti :) Per questo io tengo solo dipendenti poco attraenti e con tastiera Qwerty :)
ReplyDeleteEheh prevenire è meglio che curare!
Deleteahahaha TRUE STORY! Il mio povero segretario (che oltretutto assomiglia incredibilmente al signor Hony ma è di pelle bianca) ha una storia molto simile, sarà il caso di mandarli in terapia di gruppo?
ReplyDeleteVergogna Svampi, vergogna! Da te non me lo sarei mai aspettato!!!
DeleteCiao Clara,
ReplyDeletepenso che invece il mio di segretario sia ancora vecchio ed obsoleto, ma non ho nessuna voglia di mandarlo in pensione, fino a quando mi assisterà sarà sempre benvenuto. Baci buona giornata Alex
A me l'hanno regalato l'anno scorso, ma in genere non mi interessano queste cose, andrebbe bene anche il mio vecchio Nokia 3330 :)
DeleteUmmmmm io come Alex qui' sopra ne ho uno che è parecchio sgangherato, ma in compenso è rosa... e finché non esalerà l'ultimo sospiro credo che non lo manderò in pensione, lo so sono una pessima capa, ma io e la tecnologia siamo amiche da lontano...
ReplyDeletemi sono mancati i tuoi post!
Grazie cara ^^ Però il telefono rosa...ma che mi combini!!!
DeleteEhi, anche il mio telefono è rosa!
DeleteShame on you Selli XD
DeletePovero Hony!
ReplyDeleteUna triste, triste storia.
DeleteHo letto tutto fino alla fine e ancora non capivo, poi finalmente mi si è caricata l'immagine... senza parole...
ReplyDeleteSorpresa XD
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