Cappuccetto Russo ovvero Cappuccetto Rosso

C'era una volta, in un paesino nel cuore della Russia, una bambina dolce e gentile che viveva con la mamma in una casetta al limitare del bosco. La madre, comunista convinta, aveva regalato alla figlia una mantellina rossa che la la bimba non si levava mai di dosso; tutti l'avevano quindi soprannominata Cappuccetto Russo.
Cappuccetto era molto affezionata alla nonna, che abitava dall'altra parte della foresta. La vecchietta, apparentemente insospettabile, era in realtà la punta di diamante del clan mafioso della zona, che grazie a lei riusciva a concludere affari d'oro. La nonna infatti rivendeva ai piccoli teppistelli marmellate allucinogene e torte da sballo, e quando qualche sicario dei gruppi avversari veniva per impartirle una lezione lei lo tramortiva col mattarello, lo picchiava selvaggiamente col mestolo di legno e poi faceva sparire il cadavere cucinando dei caratteristi ravioli ripieni che rivendeva al chioschetto cinese all'angolo della strada. Lo sporco lavoro le aveva fruttato un bel gruzzoletto, tenuto da parte per poter passare la vecchiaia in Thailandia dedicandosi finalmente al turismo sessuale (che diamine, era anziana ma di sangue nelle vene ne aveva ancora!).
Un giorno la mamma disse a Cappuccetto: "Bimba mia, tua nonna avere bisogno di nuove scorte, da! Tieni, avere preparato cestinovski pieno di delizie: dentro esserci panetto di coca, ovetti di eroina e un barattolo di fughi magici sotto vodka. Essere merce muolto preziosa, quindi tu stare attenta mentre porti a babushka! Capito, da? E nuon cazzeggiare quando camminare nel bosco, essere pieno di animalacci! Maladiet, andare ora!".
La piccola si inoltrò allegramente nella foresta, saltellando arzilla e canticchiando sottovoce. Ad un tratto, da dietro un cespuglio sbucò fuori il lupo:

- Bobrj dien, Capucinski!
- Buonciorno, tovarish lupovski!
- Dove andare di bello tu, piccuola, dolce, morbida bimba?
- Mi dirigo verso casa di babushka, lupovski gentile! Essere vicina, oltre quell'albero basta svoltare a destra e poi andare dritto, da!

Ma il lupo tanto gentile non era, e aveva in mente di fare un bel banchetto prima con la nonna, e poi con la paffuta nipotina. Così convinse la rimbambita l'ingenua bimba a raccogliere un mazzo di fiori, e mentre lei era impegnata si diresse all'abitazione della vecchia, se la pappò in un sol boccone e indossò le sue vesti.
Finito di estirpare ogni specie vegetale nel raggio di due metri, Cappuccetto si rimise in marcia e giunse alla casetta. Entrò: la nonna lasciava la porta sempre aperta.
Avvicinandosi al letto, vide che la vecchina aveva uno strano aspetto.

- Nonna, che orecchie grandi!
- Puer sentirti meglio, piccina!
- Nonna, che occhi grandi!
- Puer vederti meglio, bimba!
- Nonna, che bocca grande!
- Puer divorarti meglio, Capucinski!

E detto fatto, il lupo la sbranò. Sentendosi un po' appesantito, si prese per ogni evenienza una pastiglia di Malox e poi si mise a dormire soddisfatto.
Passava da quelle parti un cacciatore, che sentendo il forte russare del lupo si insospettì. Si intrufolò cautamente nell'abitazione e capì subito cos'era successo: tagliò la pancia alla bestia, e nonna e nipote poterono finalmente uscire e riabbracciarsi tra le lacrime.
Dopo quella brutta esperienza, l'anziana signora partì per le spiagge tropicali alla ricerca di bei maschioni, Cappuccetto prese il suo posto nell'organizzazione, dedicandosi principalmente alla coordinazione e protezione delle prostitute, e il cacciatore smise di sparare agli animali e cominciò a spararsi roba potente.
E vissero tutti felici e contenti.

Fine

Cappuccetto 2.0