Monday, March 4, 2013

"Ritratto di Signora": così lontana, eppure così vicina


Ciao ragazzi, passano i mesi ma noi coi nostri Ritratti siamo sempre qui.
Per la seconda volta oggi tocca di nuovo a me, e chiamatelo destino, chiamatelo culo, chiamatelo tempismo, è un'occasione che capita veramente a proposito: mi ha dato modo di pensare a certe cose e chiarire meglio alcuni aspetti ancora nebulosi della mia vita.
Ho scelto di parlare attraverso un personaggio di fantasia, perchè non è detto che l'ispirazione possa provenire solo da figure reali.
E niente, buona lettura!

Antica Grecia, nave Argo: una spedizione di cinquanta uomini guidata dall'eroe Giasone si appresta a rubare il prezioso vello d'oro custodito da un drago e proprietà di Eete, re della Colchide e padre di Medea. Appena vede Giasone, la ragazza se ne innamora e lo aiuta nell'impresa, poi si imbarca con lui portando con sè il fratellino. Eete si lancia all'inseguimento; Medea fa a pezzi il fratello e ne getta i resti in mare: il padre è costretto a fermarsi per raccoglierli.
Dopo varie avventure i due innamorati arrivano a Corinto e lì si stabiliscono: nonostante abbiano due figli, Giasone è sempre più distante e il risentimento di Medea continua a crescere, fino a raggiungere il culmine quando lui annuncia di volerla ripudiare per sposare la figlia del re Creonte in modo da ottenere il trono. La donna è furiosa: capisce di essere stata usata, comprende l'indole opportunista dell'amato e detesta il suo disonore, la sua vigliaccheria. Dall'altra parte riceve solo indifferenza: nulla importa a Giasone della moglie, ormai di nessuna utilità per i suoi scopi.
Medea soffre terribilmente, ma è decisa ad ottenere vendetta; prima uccide la futura sposa inviandole in dono un peplo e una ghirlanda avvelenati, poi prende la risoluzione più difficile: ammazzare i suoi stessi figli. Ma come si può compiere un atto del genere?
Non posso farlo sì devo farlo non ne ho il coraggio avanti basta indugiare via la viltà è necessario deciditi forza deciditi! uccidili e poi piangi e allora sì che avrai la tua vendetta e lui sarà straziato dal dolore, sarai maledetta tu ma anche lui si maledirà in eterno per le sue azioni!
E poi lo fa: ormai non può più tornare indietro.
Perchè vi ho raccontato questa storia? No, decisamente non è per istigarvi all'infanticido. Non vi sto nemmeno consigliando di lasciare il vostro fidanzato o di rimanere single a vita.
Abbiamo visto tanti Ritratti fino ad ora: Ritratti di donne che affrontano le loro paure, che lottano per far venire a galla la verità, che non rinunciano ai propri ideali.
E Medea? Medea è un personaggio che ha il coraggio di vivere completamente. I suoi sentimenti non conoscono le mezze misure: ama totalmente, odia totalmente, soffre totalmente. Fa una scelta e segue la sua strada fino in fondo; ha un obiettivo e non ci rinuncia. E' un'assassina ma non è pazza, è combattuta ma perfettamente consapevole di quello che sta facendo: non importa quanta sofferenza ne ricaverà lei stessa, basta che il marito paghi per le sue colpe. Mi ricorda l'Anna di Tolstoj, ma Medea è ancora più fiera, più orgogliosa.
Ecco, è per questo che ve ne ho parlato: io credo che una figura di tale grandezza e tragicità sia da prendere ad esempio. E' ambigua e il suo gesto è condannabile, ma non è da condannare il suo coraggio, la sua forza: bisogna ricordarli, ed è un augurio che faccio a voi ma anche e soprattutto a me stessa. Lo sapete, ormai l'ho ripetuto in tutte le salse: tra un po' si chiuderà un' "era" della mia vita, e chissà a cosa andrò incontro. Ho dovuto finora compiere della scelte, ma mi sono sempre sentita protetta, come se il margine d'errore fosse limitato: ero sul sicuro sentiero dell'università, le cose potevano andare diversamente ma non più di tanto. Invece a breve avrò il pieno controllo, mi troverò del tutto allo sbaraglio ed ogni cosa dipenderà solo ed esclusivamente da me; sarò ancora più responsabile delle mie azioni. Ho paura di non trovare un lavoro, o di trovarne uno inadatto e farlo per anni, troppo pigra o timorosa di osare per cambiare. Non so ancora esattamente cosa voglio, ma so bene cosa non voglio, e non voglio che una cosa del genere succeda. Spero, e spero che voi facciate lo stesso, di avere il coraggio di seguire i miei obiettivi, senza accantonarli o facendolo solo momentaneamente, scendendo a compromessi il meno possibile e avendo la forza di decidere, di cambiare, di evolvermi.
Bene, brava, direte voi, belle parole. E se si dovesse fallire? Be', io vi risponderei che una cattiva mossa è sempre e comunque meglio di nessuna mossa.

Nella speranza che questo Ritratto non vi sia sembrato troppo inquietante, vi do appuntamento al prossimo mese!

Alla rubrica collaborano:

http://mikiinthepinkland.blogspot.it/
http://monica-booksland.blogspot.it/
http://phoede.blogspot.it/
http://diariodiunadipendenza.blogspot.it/
http://francilettricesognatrice.blogspot.it/

16 comments:

  1. Eccoti qui, non vedevo l'ora di venire a commentare! Mi hai fatto "Penare" con questo ritratto lo sai!? Prima di tutto ti faccio i complimenti, perchè il tuo articolo è davvero diverso da tutto quello pubblicato fino ad ora. Per l'argomento trattato, come ho scritto sul mio blog, non sono d'accordo fino in fondo.. come ho detto Quel "meglio una cattiva mossa di nessuna mossa" mi ha fatto pensare, e alla fine mi sono resa conto che posso essere d'accordo fino a quando questo non va a ledere l'esistenza altrui con atti estremi come quelli di Medea. Nonostante questo ti rinnovo i miei complimenti, questo tuo articolo scuote le coscienze, o almeno la mia :)

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    1. Eheh allora ti chiedo al tempo stesso perdono e ti ringrazio Monica ^^
      Assolutamente d'accordo con l'ultima affermazione, non ho specificato ma ovviamente uno ha il diritto di fare le sue mosse sempre nel rispetto degli altri; come ho detto a Hermy non approvo il gesto ma la forza di decisione del personaggio.

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    2. Almeno abbiamo smosso le acque, fosse sempre così con questa rubrica :)

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    3. A me ogni Ritratto fa pensare sempre :)

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  2. Ripeto qui quello che ho detto da Miki: Medea è un personaggio tragico e emotivamente potente, ma non è coraggiosa. Antigone è coraggiosa. Medea è la passione che travolge la ragione. Figura affascinante senza dubbio, ma per me ben lontana dall'essere un modello.

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    1. Io invece le ritengo coraggiose entrambe, sebbene siano due tipi di coraggio diverso: uno positivo e l'altro negativo. Non compie un gesto di follia, non è un raptus; non dico ovviamente che il modello sia l'azione in sè ma la risoluzione e la determinazione della sua personalità. Hermy tu dici che Medea è la passione che travolge la ragione, ma anche Antigone non è da meno visto che per definizione è "colei che segue leggi del cuore piuttosto che quelle dello stato"...per me sono tante le diversità tra le due ma anche tante le somiglianze.

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    2. Antigone segue le "agrapta nomina", le leggi non scritte, non quelle del cuore. E' diverso: la contrapposizione è tra il mondo tradizionale e le regole ancestrali e quelle costruite dalla civiltá nascente. Sono personaggi per me profondamente diversi: Antigone per rispettare le leggi sacrifica sè stessa, Medea sacrifica i figli. Che poi siano personaggi forti, siamo d'accordo...

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    3. Be', il suo comportamento è conforme a quello prescritto dalle leggi antiche ma agisce comunque in quel modo per un suo stimolo, non per un input esterno o per avere la coscienza a posto perchè la società richiede che si faccia così o per rispetto delle norme...è la sua moralità personale a guidarla...almeno io l'ho sempre interpretata in questo modo, come dice Svampi il bello della letteratura è che si presta a mille letture diverse.

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  3. Sì, condivido ciò che hanno detto la zia ed Hermosa ma ciò non toglie che il tuo articolo mi sia piaciuto moltissimo, sia per il modo in cui è scritto, sia per essere diverso dal solito, sia per gli spunti di riflessione che dà. Complimenti...

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    1. Grazie Miki, sono contenta che abbia fatto discutere un po'! Un abbraccio!

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  4. Io penso che questi personaggi così controversi possano essere interpretati in mille modi diversi, e ognuno quindi può trarne diversi insegnamenti. Ho amato la tua interpretazione, spero che ti serva davvero ad affrontare questo nuovo capitolo della tua vita con una rinnovata determinazione :* ti mando un abbraccione Claretta!

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  5. Devi sentirti molto confusa e spaventata in questo periodo per tirarmi fuori addirittura Medea. Non la userei come esempio non fosse altro che perché per arrivare ad uccidere per un uomo anche chi ti è più caro al mondo devi dipendere psicologicamente da lui. Non so se ho fatto capire il mio pensiero, non sono molto chiara in queste cose.

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    1. Eh sì, non è decisamente un personaggio indipendente e quella è stata la sua debolezza...almeno quel difetto credo di non avercelo :)

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  6. Come ti capisco Clara, come ti capisco... Riguardo a Medea, beh, non mi sono mai soffermata a pensarci troppo, perché istintivamente come personaggio non mi è mai piaciuto, pur complesso e ricco com'è. E trovo che anche Antigone, che viene nominata nei commenti, sia piuttosto... ecco... ambigua. Infatti mi è piaciuta molto l'interpretazione che di lei dà Anhouil. L'hai mai letta la sua Antigone?

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    1. No, mai sentito! Lo segno e vedo di trovarlo, non anticiparmi nada! Eh lo so che mi capisci ma chere :(

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