GIORNO 1
Si parte! La nave è enoooorme!
Se la Finanza ci fermasse, potrebbe facilmente scambiare la MSC Musica per un barcone di immigrati: la quasi totalità dei passeggeri è brasiliana.
La stupenda vista di Venezia dal quindicesimo piano mi fa dimenticare per un secondo che la mia valigia è quasi andata persa e che l'età media della gente a bordo è di tre miliardi di anni.
L'animazione comincia già alle 16:00, quando sento un marinaio di chiara origine napoletana parlare portoghese.
Prima di andare a cena sull'ascensore incontro la sorella gemella di Donatella Versace: divise nel DNA, unite dal botulino.
Più tardi, i miei timori sono vanificati: i continui tremori che percepisco non indicano l'aver contratto qualche strana malattia tropicale; sono semplice causati dai motori di una nave lunga trecento metri. Vai così C., sempre più sveglia!
GIORNO 2
Mentre sto seduta sul ponte con sciarpa e cappotto arzilli anziani in maniche corte si preparano per la Maratona di New York.
Scesi a Bari, ci avvaliamo insieme alla coppia italiana che cena al nostro tavolo dell'esperienza di un tassista-guida abusivo (poveraccio, era pure simpatico!) che ci mostra la parte vecchia della città e i Trulli a un terzo di quello che avremmo pagato con la gita organizzata. Ad Alberobello trovo la progenie non ufficiale del mio amato gatto Spimpi (Spmp per gli amici).
L'ascensore è a quanto pare luogo perfetto per incontrare gente stramba: un signore all'apparenza normale mi chiede informazioni in una strana commistione di tedesco e inglese, per andarsene subito dopo parlando da solo. Lo ritroverò a cena, seduto ovviamente al tavolo di fronte al mio, che ride a crepapelle in solitudine.
Sempre al buffet, vedo da lontano e di schiena un individuo con un cappuccio in testa: finalmente un under 60! Il giovane si gira, e scopro che è in realtà un'anziana col foulard. Non è la prima volta che mi capita.
Il sosia che incontro la sera è quello di Eddie Murphy. Giuro, non me li sto inventando.
I truzzi...ehm...trulli di Alberobello.
San Nicola, Bari.
L'originale.
Quell'altro.
GIORNO 3
Ore 15:00 : un rarissimo esemplare di Clarus Scansafatiches viene avvistato sul ponte intento a fare footing. Gli esperti commentano: “E' un evento unico, ma non escludiamo la possibilità che possa ripetersi fino al venti dicembre”.
Alla Serata di Gala le donne brasiliane sfoderano la loro celebre eleganza inguainando il deretano (notevolmente più grosso del mio nella maggior parte dei casi) in abiti variopinti lunghi fino a terra.
GIORNO 4
Malta. La città è carina, sebbene caotica e un po' sporca. Me l'aspettavo più elegante. Le case ricordano un po' quelle marocchine: tetto piatto, piccine e in mattoni color ocra; molto caratteristiche. Oltre alla Valletta vediamo M'dina e Mosta; il paesaggio è tutto un susseguirsi di terrazzamenti e zucche poggiate a maturare al sole sui tetti delle case.
Rifiutiamo di nuovo l'escursione proposta da MSC e scegliamo il tour col bus scoperto. Per salire sul pullman vengo quasi calpestata dalla folla: alla faccia degli anziani indifesi! Grasse risate quando un signore si alza e viene centrato in fronte da un ramo. Davanti a me, un portoghese impazzito scatta foto a qualsiasi cosa. Dal canto mio, mi avvolto la sciarpa in testa a mo' di anziana commare sarda per evitare l'asportazione delle orecchie.
Dopo pranzo mi concentro sui grandi interrogativi della vita: come fanno i tedeschi a stare già in costume? Com'è possibile che io, nemica giurata della rucola, abbia divorato un intero piatto di “Insalata dello chef con rucola, ricotta e formaggio”? Ma soprattutto, di quanto è umanamente possibile ingrassare in diciotto giorni?
Ore 22:30 : palese tentativo di abbordaggio da parte del cameriere cubano.
Avvistati alcuni gruppi di giuovincelli, purtroppo brasileri.
GIORNO 5
Mentre gusto una tipica colazione mediterranea a base di formaggio e bacon Massimo Boldi mi fissa dal tavolo di fronte: che abbia deciso di uccidermi perchè ho scoperto che il suo prossimo cinepanettone sarà “Natale in Brasile”? Questo pensiero mi preoccupa talmente tanto che...cielo, che bontà questo muffin al cioccolato!
Pomeriggio: il mio allenamento ginnico procede egregiamente. Non solo passo dalla mezz'ora ai quaranta minuti, ma riesco persino a fare un testa a testa con l'anziano che mi cammina davanti e a superarlo. La mia gioia è purtroppo guastata da un brutto spettacolo: quattro waglioni brasileri che ridono e si pavoneggiano davanti a una loro connazionale in shorts inguinali (come se facesse caldo) e megazeppe. Gli individui del branco tentano chiaramente di accaparrarsi l'ambita preda seminuda: quando si dice che tutto il mondo è paese...
Stavolta, sull'ascensore incontro il tenore che si è esibito ieri nello spettacolo e ottengo un baciamano. Finalmente un giovane parlante italiano!
Mi piace tenermi in forma: per questo, a una regolare attività fisica abbino una dieta sana ed equilibrata. A colazione mai più di tre fette di bacon, prosciutto, prosciutto alla piastra, formaggio, pane, omelette, muffin e mela cotta.
GIORNO 6
Colazione: incredibile ma vero, Massimo Boldi si siede al mio tavolo e si mette a conversare! Che sappia che io so?
Arriviamo a Malaga, Spagna, terra in cui affondano le radici Picasso (che tra l'altro è nato proprio qui), la paella e...Zara. Nonostante sia martedì pomeriggio in giro c'è tantissima gente, e sono tutti incredibilmente in tiro. Forse c'è una qualche festa locale...
I viali sono ampi ed è tutto molto ben tenuto: bollino verdissimo d'approvazione!
Visitiamo l'Alcazaba, una fortezza araba dell' XI secolo. E' un palazzo magnifico pieno di giardini, fiori (a dicembre! Dicembre!! La mia mente sempliciotta non smetterà mai di stupirsi) e mandaranci, arroccato su un fianco della città. La vista che si gode una volta ricacciate indietro le vertigini (ebbene sì, un altro dei miei numerosi handicap) è stupenda. In una sala vedo un distributore di bibite: però, avanti 'sti arabi! Spero solo che la mia acqua non risalga a prima del 1000.
Anche qui trovo un nero frutto della lussuria di Spmp: gatto goloso!!
Malaga.
La vista dall'Alcazaba.
Turismo culturale.
GIORNO 7
Ieri notte abbiamo oltrepassato Gibilterra.
Oggi il cielo è nuvoloso e la nave balla: decido di tenermi leggera facendo colazione con un toast col bacon, un muffin e una mela cotta. Al mio tavolo si siede il sosia italo-australiano di Pupo, camicia hawaiana e anellazzi tirapugni alle dita.
Mentre sono seduta a farmi i fatti miei ascoltando musica arriva un signore, mi si para davanti, dice qualcosa sorridendo in tedesco e a un tratto mi dà un buffetto sulla guancia. Lo guardo allibita e chiedo spiegazioni. Lui se ne va. WTF??
Pomeriggio: mal di mare portami via!
Serata di Gala again. Mentre mi reco in teatro vengo braccata dal fotografo che mi obbliga a fare alcuni ridicoli scatti in pose da signora dabbene. A nulla servono i miei ripetuti “Ma guardi che non le compro (venti euro a foto, sticazzi!)!”. Quando vedo che tira fuori una rosa finta arraffo la borsa al volo e fuggo.
GIORNO 8
Arriviamo a Funchal, Madeira, famosa per il vino, le banane (non pensate male), i ricami e i lunghi viali alberati. L'isola, con una minima di 18°, era meta prediletta di Churchill, che veniva qui a svernare (chiamalo scemo!). Facciamo due tour col bus scoperto inerpicandoci per strette strade con una pendenza non indifferente. Meno male che non sono nata qui o ci sarebbe stato da divertirsi con i parcheggi!
Il paesaggio è davvero mozzafiato: il lungomare, il villaggio di pescatori di Camara de Lobos, piantagioni e piantagioni di banane e persino la seconda scogliera più alta del mondo. E poi fiori, fiori, fiori...di nuovo, pensate allo stupore di una polentun come me abituata a essere circondata dalla nebbia!
Dopo un leggero pranzo in nave a base di parmigiana e altre squisitezze mi reco al verdissimo parco comunale per respirare un po' di aria buona (visto che sto solo diciotto giorni in mezzo all'oceano) e rilassarmi. Che avete da guardare con quella faccia?? Sono in vacanza io, mica a divertirmi!
La sera continuo con I., el cameriere de Cuba, la conversazione del giorno prima su un argomento che mi sta molto a cuore: me stessa. Per fortuna The Tenor arriva a salvarmi dall'imbarazzo. Per sfortuna The Tenor non vuole esattamente essere mio amico. Magnifico!
Il lungomare.
La superscogliera.
Bananeeee!
Camara de Lobos.
Il parco.
La vista dal forte Sao Jose.
GIORNO 9
Comincia la traversata: sei giorni e poi next stop...BRASIL!!! Non vedo l'ora!! Finalmente adesso si muore di caldo! A colazione mi siedo con due brasiliani che una volta scoperta la mia provenienza commentano “Bella Italia senza Berlusconi! Addio Bunga Bunga!”! Parole santissime!
Bene o male ormai conosco un po' di passeggeri e la mattinata passa veloce tra quattro chiacchiere. Incontro persino una coppia del paese vicino al mio: piccolo il mondo!
A pranzo siamo in compagnia di un'anziana signora dallo sguardo triste e con davanti solo un piatto di minestra. Mi viene tenerezza: sola, sconfortata, senza nemmeno più le gioie del cibo ad addolcire la vecchiaia...quando mi volto di nuovo, il piatto della signora è pieno di patate fritte e carni di bestie sconosciute. Forse non mi conviene tentare di rubarle quella bella borsa, potrebbe spezzarmi in due dopo aver assunto tutte quelle proteine.
La sera si celebra l'Italia: dopo uno spettacolo a base di Funiculì Funiculà al quale mi rifiuto di assistere andiamo a cena. Prima del dolce sparano a palla “Volare” e mentre centinaia di tortine entrano trionfalmente in processione i passeggeri impazziscono: battiti di mani, tovaglioli che roteano, ma soprattutto gli anziani baresi nostri vicini di tavolo che improvvisano una grottesca tarantella. Sapete quando si prova imbarazzo per gente che nemmeno si conosce? Ecco.
Il cambiamento di The Tenor rispetto ai giorni precedenti (ovvero quando sperava di battere chiodo) è incredibile: fa palesemente finta di non vedermi! Caro Giovanni, invece di “Va' pensiero” ti dedico un bel va' a fare in culo!
GIORNO 10
Riassunto della giornata in un verbo: dormire. Non potete immaginare quanto sia stancante questa vita.
GIORNO 11
Mentre faccio colazione mi giro e trovo dietro di me I. con una rosa di carta in mano e un biglietto d' ammore. Che mi stia pedinando??
Costretta a prendere il sole in pantaloncini per via di Monsieur le Cicle (puntualissimo, non sia mai) mi accorgo di avere dei segnacci orizzontali sui miei bei prosciutti. Signori e signore, il pagliaccio C. è in città!
La sera conosco Darma, un simpatico cameriere di Bali che diventa ancora più simpatico dopo l'offerta di un bicchiere di vino. Dopo tre sorsi di Prosecco sono già sbronza. Sola. E in vacanza con mio padre. Che stile eh?
TO BE CONTINUED...
TO BE CONTINUED...
noooooo non puoi lasciarci sul più bello!!!!!
ReplyDeletecontinua!!!
comunque ti odio perchè pure io avevo proposto la crociera in brasile al maritozzo che mi ha snobbato, quindi mi raccomando, racconta meraviglie così posso farglielo pesare a dovere!
A breve a breve!! Mi raccomando fallo pentire perchè ne vale la pena, è passato fin troppo in fretta buuuu!!
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