Monday, September 2, 2013

"Ritratto di Signora": Love my curves!


Buon primo lunedì settembrino amigos!
Finita la pausa estiva (sob, come vola il tempo!) riprendiamo coi nostri Ritratti.
Questa volta un tema sempre spinoso: la magrezza (che non è una problematica solo femminile, specifichiamolo).

Ecco cosa vuole dirci Federica:

L'idea per il “ritratto” di questo mese era una cosa che mi frullava per la testa da un po'.
Poi un paio di mesi fa abbiamo letto un articolo che riportava alcune dichiarazioni dell'amministratore delegato della Abercrombie&Fitch
(http://www.rocknmode.com/2013/05/24/abercrombie-fitch-le-iniziative-per-boicottare-il-brand-arrivano-dal-web/), che ci aveva fatto riflettere su questo argomento, inizialmente doveva essere un articolo collettivo, poi non si è più fatto, ma l'idea è rimasta.


"Grassa" di solito è il primo insulto che una ragazza rivolge a un’altra quando vuole ferirla; ricordavo di averlo visto succedere sia quando andavo a scuola sia tra le adolescenti. Così ho ricordato com'è strano e malsano l’insulto “grassa”. Voglio dire, grassa è davvero la cosa peggiore che possa essere una persona? Essere grassi è peggio che essere vendicativi, gelosi, superficiali, vanitosi, noiosi o crudeli ? No, per me no. Ma del resto, che ne so io delle pressioni sociali sulla magrezza? Vengono indicati come esempi da imitare quelle celebrità le cui più grandi imprese sono unghie perfettamente smaltate, le cui uniche aspirazioni sembrano essere farsi fotografare con nove vestiti diversi in una sola giornata, la cui unica funzione nel mondo sembra essere il sostegno del commercio di borse dal prezzo esorbitante e di cagnolini grossi come ratti. Forse tutto questo sembra comico o di poca importanza, ma non è così. Si tratta di quello che le ragazze vogliono essere, di quello che suggeriscono loro di essere e di come si sentono per essere come sono ed in un mondo ossessionato dalla magrezza mi preoccupa, perché non voglio ci siano cloni emaciati con l’ossessione di se stesse e con la testa vuota. Vorrei ragazze indipendenti, interessanti, idealistiche, gentili, caparbie, originali, divertenti.. C’è un migliaio di cose, prima di "magre". (J.K.Rowling)


Quando ho letto questo ho pensato fosse qualcosa che avrei potuto dire io. Tutte le volte che amici o parenti, più o meno bene intenzionati, mi dicevano che ero grassa o che dovevo dimagrire mi chiedevo “come è possibile che tutto quello che vedono di me si a questo? Come è possibile che io non sia nulla di più del numero su quel cavolo di display?” e continuo a chiedermelo ora che tutti mi fanno notare quanto sia dimagrita “hai visto come stai bene ora? Avresti dovuto ascoltarmi tempo fa”.
E continuo a chiedermelo quando leggo dichiarazioni come quella del signor amministratore delegato che dice che nei loro negozi non vendono taglie superiori alla L perché il loro marchio rappresenta uno status a cui non tutti possono accedere, e che ragazze oltre quella taglia rovinerebbero la loro immagine.
Ma siamo sicuri che io e la mia XL roviniamo l'immagine di quel marchio più di quello che fanno loro stessi rilasciando dichiarazioni del genere?
La mia impressione è che il modello che ci viene proposto è: magro=bello=sano.
Ma spesso le immagini che vi corrispondono sono di modelle o attrici scheletriche ed emaciate, che non trovo nè belle nè sane.
Dove si trova l'armonia in una figura tutta spigoli?
Facendo una ricerca (neanche troppo approfondita) su Google ho trovato veramente tanti siti/blog/forum dove, principalmente ragazze, ma non solo, sono alla ricerca di questa estrema magrezza e leggendo qui e là mi chiedo se il signor amministratore di A&F (sicuramente non l'unico a pensarla così) si renda conto di quanto certe parole possano incidere su delle persone suggestionabili perché in cerca di approvazione.

Certo il problema è sicuramente più complesso, e non risolvibile in poche righe, e in fin dei conti quello che voglio dire io è semplicemente che dovremmo imparare ad amarci e a vedere il bello in noi a prescindere da quello che ci dicono gli altri.

Onestamente non sapevo nulla di queste scandalose parole dell'amministratore A&F e la cosa mi lascia a bocca aperta: ma non si vergognano a rilasciare dichiarazioni del genere? Possibile che nessuno gli abbia fatto, scusate la franchezza, un mazzo tanto? Già non compravo prima da loro, ora di sicuro non mi avvicinerò nemmeno ai loro negozi!
E' difficile volersi bene anche senza queste uscite, figuriamoci così.

Visitate anche gli altri blog che collaborano alla Rubrica :)

http://mikiinthepinkland.blogspot.it/
http://monica-booksland.blogspot.it/
http://diariodiunadipendenza.blogspot.it/
http://francilettricesognatrice.blogspot.it/

9 comments:

  1. In America la questione è stata sicuramente più seguita, si sa che qui a Narnia arriviamo sempre a scoppio ritardato :(
    Quelle parole sono una vera pugnalata, neanche tanto per noi che siamo già donne adulte.. ma mi metto nei panni di una quindicenne che legge una cosa del genere.. cosa può entrarle nel cervello?? Che tristezza!

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    1. Già, lì Abercacca è un must! Ma secondo me sto qua non ha collegato la bocca al cervello prima di parlare -.-

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  2. mi ritrovo molto con il paragrafo della Rowling citato.
    c'è un mondo di aggettivi prima di "magro", peccato però che siamo talmente condizionati che non riusciamo a fare a meno di pensarci.
    io personalmente sono una donna curvy, come si dice. ho periodi in cui sono più magra, altri in cui sono più in carne, ma in fondo sono sempre molte altre cose, peccato che sembri non bastare mai...
    e odio chi commenta sul mio peso, i parenti in primis.
    non sanno niente di te e vengono a sindacare se devi dimagrire, cosa devi mangiare etc... fatevi i fatti vostri magari!
    bella questa rubrica ;)
    alla prossima!

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    1. Giusto, infatti! Siamo sempre bombardati da messaggi di questo genere, uno volente o nolente non riesce ad essere del tutto indifferente. Nessuno comunque deve permettersi di giudicare, siamo molto più di una taglia!

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  3. Ambercazzo ha rotto: con la mia 48 non son degna di entrare nel suo negozio? benissimo. Trovo assolutamente idiota spendere 70 euro per una maglia, che tra l'altro sembra pure di pessima qualità.

    Io sono una donna curvy "per costrizione": se non mi fosse venuta l'epilessia, probabilmente peserei ancora 45 kg. Ma non me ne rammarico: mi piaccio molto di più così. Ho il seno che prima non avevo, e ne vado orgogliosa. Per me, una donna tutta curve è sempre stata immensamente più bella di una magra. La voluttuosità delle forme contro l'asessualità degli spigoli.

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    1. Infatti, che si paga da Amber? La marca e il tessuto sintetico? Ma ne faccio più che volentieri a meno, grazie!
      Vallo a dire agli uomini, se preferiscono una quarta o una tavola da surf :)!

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  4. Applausi!!!
    Il problema della magrezza e del corpo nella nostra società è molto complicato. A me piace come se ne occupa l'antropologia medica. Sul mio blog ho tradotto un paio di articoli su questo argomento che ho trovato illuminanti. Li linko in caso interessino a qualcuno:
    http://conigliodellamoda.blogspot.it/2010/09/il-corpo-politicamente-corretto-e-i.html

    http://conigliodellamoda.blogspot.it/2011/05/il-mito-della-bellezzathe-beauty-myth.html

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    1. Ma sai che non ho mai sentito parlare di antropologia medica? Sembra molto interessante, mi metto i link tra i preferiti e quando avrò internet a tempo indeterminato li riprenderò!

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